Ogni impresa nasce da un’intuizione, ma solo poche crescono grazie a una convinzione profonda. È quella che Rob Snyder chiama la “divine lever”, la leva divina: una forza quasi mistica che muove l’imprenditore o l’organizzazione non verso il profitto, ma verso una verità più grande.
Snyder parte da un’idea semplice ma rivoluzionaria: ogni azienda opera secondo una filosofia operativa, un modo di vedere e interpretare il mondo. Alcune si fondano sull’ego — sulla ricerca di successo, di validazione o di potere. Altre, invece, nascono da una necessità più pura: servire una domanda reale, dare risposta a un bisogno autentico, migliorare davvero la vita delle persone. È qui che prende forma la leva divina.
Il “divine lever” non si costruisce, si trova. Non nasce da un brainstorming o da una strategia di marketing, ma da una comprensione profonda della realtà e da un ascolto sincero del mondo. È la scintilla che trasforma il lavoro in missione, l’azienda in visione, il prodotto in valore culturale.
Snyder cita esempi emblematici: l’ossessione di Jiro per il sushi perfetto, quella di Elon Musk per l’esplorazione spaziale o di Steve Jobs per l’innovazione radicale. In tutti questi casi, la leva divina non è solo un obiettivo: è una dedizione assoluta, un’energia che orienta ogni gesto, che dà senso alla fatica e coerenza alla crescita.
Embed from Getty ImagesViviamo in un’epoca in cui molte imprese sembrano aver perso questa tensione. Si costruiscono prodotti che non servono a nessuno, si inseguono metriche vuote, si parla di impatto ma si agisce per ego. È la conseguenza di un’assenza di leva divina: quando manca un senso autentico, tutto si riduce a rumore.
Forse allora la vera sfida dell’imprenditore moderno non è innovare, ma ritrovare la propria leva divina — quella forza invisibile e incorruttibile che spinge a costruire non per se stessi, ma per gli altri. Perché solo chi si mette al servizio di una domanda reale, con purezza e lucidità, può davvero cambiare qualcosa.
E in fondo, è proprio questa la promessa implicita della “leva divina”: trovare quel punto di Archimede da cui sollevare non solo un mercato, ma una visione del mondo.






