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Il futuro dell’energia è locale!

📌 Cosa sono le CER

Le CER sono gruppi organizzati di cittadini, imprese, enti pubblici o terzo settore che producono e condividono energia rinnovabile da impianti locali (foto‑voltaico, eolico, etc.), attraverso la rete nazionale, ma con una gestione «virtuale» tra i membri.

Normate dalle Direttive UE RED II (2018) e IEMD (2019), recepite dall’Italia via altri decreti, hanno diritto a produrre, scambiare, immagazzinare e vendere energia rinnovabile, aperte anche a famiglie vulnerabili.


Valore e potenzialità

Ambientale e energetico

Aumentano l’installazione di FER (fonti rinnovabili) e riducono emissioni di gas serra. Favoriscono l’autonomia energetica e la resilienza locale della rete.

Economico e sociale

Consentono risparmi in bolletta. Promuovono coesione territoriale (es. borghi, aree marginali) e contrastano la povertà energetica. Possono generare introiti tramite incentivi, contributi a fondo perduto, Superbonus/Ecobonus.

Strategico e di sistema

Allineate agli obiettivi europei del PNIEC e del PNRR (1.730 MW entro giu 2026). Strumenti di governance energetica partecipata: cittadini/prosumers diventano protagonisti.

Lo stato attuale in Italia

CER attive (mar 2025)

212, con 326 impianti per 18 MW, circa 1.956 utenze 

CER solicitate attive (inizio ’24)

circa 168, +89 % rispetto al 2023 

Obiettivo PNRR

1.730 MW installati → l’Italia ha realizzato solo ~1 % (18 MW) 

Dai dati risulta che il gap tra domanda crescente e lentezze nell’attuazione è notevole. Fattori limitanti che ostacolano il percorso attuativo includono burocrazia, complessità delle procedure, vincoli territoriali (max 5.000 abitanti), e difficoltà di accesso ai finanziamenti.

Barriere e margini di miglioramento

Normativa e iter lento: semplificazione necessaria, maggior coordinamento tra MISE, ARERA, GSE. Vincoli di dimensione: l’innalzamento della soglia territoriale (es. da 5.000 a 30.000 abitanti) potrebbe facilitare l’accesso agli incentivi. Consapevolezza e cultura energetica: la sostenibilità dell’investimento dipende dalla partecipazione attiva dei membri (>70 %). Supporto tecnico-professionale: figura del CER-specialist e delle ESCo (Energy Service Company) per progettare, realizzare e gestire le comunità energetiche.

Prospettive di sviluppo

Incentivi recenti: Decreto CER 2025 prevede contributi a fondo perduto cumulabili con Super/Ecobonus.

Espansione geografica: pressione per allineare l’applicazione anche in aree fino a 30.000 abitanti.

Progetti sociali solidali: modelli CERS (Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali) includono entità del terzo settore e mirano a includere fasce vulnerabili.

Innovazione digitale e mappatura: strumenti come la mappa interattiva RSE/GSE aiutano a monitorare andamento, tecnologia e maturità delle CER.

Ruolo degli attori e opportunità editoriali

Enti e amministrazioni: possono promuovere bandi locali, facilitare iter e aggregazioni nei borghi.

Professionisti e startup: figura del CER specialist, ESCo, tecnici e consulenti energetici per il supporto alle comunità.

Media & social: racconti di casi reali (es. Villanovaforru, Critaro, Magliano delle Alpi) possono valorizzare i benefici ambientali, sociali ed economici del modello.


Le CER rappresentano uno strumento di innovazione energetica, ambientale e sociale con importanti potenzialità:

Possono accelerare la decarbonizzazione e la diffusione delle rinnovabili, Ripopolare i territori, contrastare la povertà energetica e offrire risparmi economici, Rendere i cittadini protagonisti del sistema energetico.

Ma per superare le barriere attuali, è essenziale agire su semplificazione normativa, formazione (CER‑specialist), supporto professionale e cultura del coinvolgimento collettivo.

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