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La Brand Identity di Papa Leone XIV

Papa Leone XIV, il primo pontefice statunitense della storia, sta rapidamente definendo un nuovo stile comunicativo che fonde solennità istituzionale e grande umanità. A pochi giorni dalla sua elezione, il suo approccio ha già suscitato interesse e dibattito, segnando un netto distacco dallo stile sobrio e amichevole del predecessore, Papa Francesco.

Un segnale emblematico di questo cambiamento è la scelta dell’auto papale. Se Papa Francesco aveva optato per una Fiat 500L bianca, simbolo di umiltà e semplicità, Papa Leone XIV ha preferito una Volkswagen nera, probabilmente una Passat o una Tiguan, utilizzata per rientrare nei suoi alloggi dopo l’elezione. Questa scelta suggerisce un ritorno a una maggiore formalità e rappresentatività, in linea con altri segnali di solennità, come l’uso della ferula di Benedetto XVI durante le celebrazioni liturgiche.

Tuttavia, questa rinnovata enfasi sulla regalità non esclude un approccio comunicativo più leggero e accessibile. Durante un incontro con i giornalisti, Papa Leone XIV ha accettato con entusiasmo la proposta di organizzare una partita di tennis benefica a favore delle opere missionarie pontificie. Alla battuta di una giornalista che suggeriva di coinvolgere Andre Agassi, il Papa ha risposto con ironia: “Va bene, purché non portiate Sinner”, giocando sul doppio senso del cognome del tennista italiano Jannik Sinner, che in inglese significa “peccatore”.

La risposta di Sinner non si è fatta attendere. Dopo una vittoria agli Internazionali d’Italia, il tennista ha commentato con un sorriso: “È bello sapere che il Papa ama il tennis. Chissà, magari in futuro giocheremo insieme”.

Questo equilibrio tra solennità e vicinanza sembra essere la cifra distintiva del pontificato di Leone XIV. Un Papa che, pur riaffermando la dignità e l’autorità del suo ruolo, non rinuncia a mostrare il lato umano e accessibile della sua persona, utilizzando l’umorismo e la passione per lo sport come strumenti di connessione con il popolo.

In un’epoca in cui la comunicazione istituzionale è spesso percepita come distante e impersonale, l’approccio di Papa Leone XIV offre un modello interessante di leadership che unisce tradizione e modernità, formalità e calore umano. Questa capacità di muoversi con disinvoltura tra i codici del cerimoniale e quelli della quotidianità, tra la toga pontificia e la battuta spiazzante, segna forse la cifra più interessante del nuovo pontificato. Un ritorno alla regalità, sì, ma senza arroganza. Un’apertura alla gente, ma senza populismi. Leone XIV sembra voler essere, più che un riformatore radicale o un conservatore nostalgico, un abile equilibratore tra la forma e il contenuto, tra il gesto che colpisce l’occhio e la parola che parla al cuore.

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