Perché Starlink è di nuovo nei radar del governo

Nella relazione inviata alle Camere, il Comint segnala che Starlink “offre soluzioni operative più rapide” rispetto a IRIS² e invita a una strategia ben armonizzata con gli USA. È una posizione non vincolante, ma politicamente significativa, perché suggerisce una fase “buy (da Starlink), then build (IRIS²)”. 

La risposta europea (IRIS²) c’è — ma arriva tardi

Il contratto IRIS² (12 anni, €10,6 mld) è stato firmato a dicembre 2024: ≈290 satelliti multi‑orbita, uso governativo sicuro e servizi commerciali, operatività dal 2030. Intanto Starlink è già sul mercato: il vantaggio temporale è il vero differenziale

Italia: tra sovranità e pragmatismo

  • Smentita di Palazzo Chigi: nessun contratto firmato con SpaceX; esistono solo “normali interlocuzioni” su connettività protetta. 
  • Crosetto (marzo 2025): dossier in pausa anche per la dimensione geopolitica
  • Comint (settembre 2025): nota di segno opposto che rilancia l’opzione Starlink “nell’immediato”. La maggioranza resta divisa. 
  • Nel frattempo: l’Italia ospiterà al Fucino uno dei centri di controllo di IRIS² e ha stanziato risorse dedicate, un tassello di sovranità europea utile anche alla filiera nazionale. 

Dove le policy servono (e dove rischiano di bloccare)

1) Frequenze & standard

Starlink spinge sull’uso della E‑band per capacità e backhaul, ma l’Italia (come altri paesi UE) vuole attendere l’armonizzazione europea. È una scelta di prudenza tecnica e mercato unico… che però ritarda la disponibilità di servizi avanzati. Negli USA, invece, l’FCC ha già aggiornato il quadro per 70/80/90 GHz. Guardrail o freno a mano? Dipende da quanto dura l’attesa. 

2) Sicurezza nazionale & vendor lock‑in

Il caso dell’Ucraina ha reso evidente il potere di un singolo operatore privato su un’infrastruttura critica: un’inchiesta Reuters ha riportato che nel 2022 Elon Musk avrebbe disposto la disattivazione della copertura Starlink in aree sensibili; SpaceX ha contestato parti di queste ricostruzioni, ma il tema governance/kill switch resta. Qui la policy è un guardrail necessario (clausole, controlli, redundancies). 

3) Concorrenza & mercato

L’ingresso di un player globale con economia di scala può spiazzare operatori locali e investimenti FWA/fibra. Al tempo stesso, in aree bianche Starlink già serve utenti a listini pubblici trasparenti (da 29–40 €/mese), segno che l’innovazione colma divari reali. Limitare per “proteggere” i vecchi modelli rischia di essere un moat anti‑innovazione. 

4) Sostenibilità & spazio comune

L’UE spinge la Zero Debris Charter e nuovi requisiti per cieli più bui e silenziosi: un’agenda che può imporre costi e vincoli (ridisegno satelliti, deorbiting), ma che tutela astronomia e ambiente orbitale, favorendo innovazione responsabile

Le stime di inizio 2025 parlano di ~55–60 mila clienti nel nostro Paese; Starlink partecipa alle consultazioni Agcom e guarda con interesse a future gare frequenziali. Sono numeri piccoli sul totale, ma significativi nelle aree a fallimento di mercato

Dalla teoria alla pratica: un kit di policy “pro‑innovazione”

Se il governo scegliesse un percorso ponte (Starlink ora, IRIS² domani), ecco come potrebbe evitare dipendenze e difendere l’interesse pubblico senza spegnere l’innovazione:

  1. Clausole “sovereign switch‑off” e continuità del servizio: Contratti con obblighi di servizio, penalità e diritto di recesso sovrano; obbligo di dual‑route (backup terrestre/multi‑orbita) per asset critici. Le lezioni ucraine impongono garanzie dure. 
  2. Interoperabilità by design: Standard aperti e multi‑vendor per gateway, terminali e orchestrazione (non lock‑in proprietario).
  3. Sandboxes regolatori sulle E‑band: Licenze pilota a tempo e geografia limitata, con metriche di qualità, interferenze e impatti concorrenziali; allineamento rapido con la futura armonizzazione UE. 
  4. Sicurezza & cifratura “sovrana”: Overlay di sicurezza nazionali (chiavi, HSM, auditing), data‑in‑use confidential computing per traffico PA/Difesa.
  5. Sostenibilità misurabile: Requisiti di de‑orbit e dark/quiet skies coerenti con Zero Debris; report ambientali pubblici. 
  6. Trasparenza e concorrenza: Obbligo di pubblicare SLA, prezzi, performance; accesso non discriminatorio per operatori locali a eventuali offerte wholesale.
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